Descrizione
I contratti utilizzati nel knowledge work – cioè il lavoro di chi si guadagna il pane più con il cervello che con le mani – si trovano su una linea di confine: da una parte il tentativo complicato di prevedere tutte le condizioni di fallimento in anticipo, dall’altra la necessità di dover trovare soluzioni in tempo reale ai mille imprevisti di uno scenario complesso.
Insomma, dispositivi “complicati” per uno sporco lavoro “complesso”.
Per non parlare della vera rogna: scriviamo contratti perché non ci fidiamo del nuovo fornitore o del cliente (che ha già abusato mille volte della nostra disponibilità), piuttosto che “aggredire” questo problema!