Descrizione
Il lungo e prolungato lockdown ha messo alle strette gli italiani costretti a restare chiusi in casa per diversi mesi, mutando radicalmente le proprie abitudini e attività quotidiane.
Da un giorno all'altro la vita si è improvvisamente fermata; le luci delle città sono rimaste sole in mezzo al vuoto delle piazze e strade, le persone si sono lentamente spente. Ma c'è una categoria più delle altre che è stata colpita dagli effetti collaterali del coronavirus: la generazione dei millennials, ovvero quella dei nati tra gli anni '80 e il 2000. Loro sono quelli che più di tutti hanno perso ogni punto di contatto e riferimento durante la quarantena: dal gruppo di compagni di scuola alla possibilità di praticare l'attività sportiva abituale, fino alla classica uscita con gli amici al sabato sera. Una modifica così brusca, inaspettata e repentina tanto da gettarli a volte nello sconforto più profondo. Ma per fortuna, i ragazzi della Compagnia Teatro del Cuore di Feltre non si sono persi d’animo. Quest’estate, in occasione della loro partecipazione ad un laboratorio teatrale condotto dal poliedrico attore, regista, drammaturgo e formatore Roberto Faoro, hanno scritto questo spettacolo incentrato sui temi dell’isolamento e del Covid-19.
Motivando i giovani a compiere un viaggio partendo dal racconto di come hanno vissuto il periodo di detenzione forzata in casa, Roberto Faoro ha realizzato nella stagione estiva un laboratorio di teatro della durata di due mesi rivolto a ragazzi e ragazze, propedeutico alla messa in scena di un laboratorio finale (spettacolo aperto al pubblico) che ripercorrerà storie, racconti e testimonianze dirette di una realtà fino a qualche mese fa inimmaginabile e, ora, divenuta parte integrante della nostra quotidianità al punto da modificarla radicalmente, facendo emergere nuovi aspetti e punti di vista ancora inespressi. Al centro del percorso formativo l'intelligenza emotiva, ovvero l'abilità di saper dosare e usare le emozioni in modo corretto attraverso la capacità di identificarle, comprenderle e gestirle nei più disparati contesti della vita quotidiana. Perchè il teatro è relazione con sè, con gli altri e con il pubblico.
Posti non assegnati in sala.