INCIPIT dall'INFERNO
In occasione dei 700 anni dalla morte di Dante e del cinquecentenario della morte di Josquin Desprez.
Musiche di Francesco Landini, Johannes Ciconia, Josquin Desprez. Un percorso musicale con autori e opere (principalmente esponenti dell’Ars Nova, come Landini e dell’Ars subtilior, come Ciconia) che tracciano il contesto storico, in alcuni casi geografico, espressivo ed emotivo intorno a Dante, e una cospicua incursione nell’opera di Josquin Desprez, in una sorta di doppio omaggio a due grandi fari della cultura occidentale. Questo percorso in musica è attraversato da due linguaggi alternativi e complementari: la parola e l’immagine.
La parola, oltre a quella dei brani cantati, prende avvio da alcuni tra gli incipit e le terzine più celebri tratte dall’Inferno dantesco, che diventano “incipit” a loro volta. Le antiche e potenti parole del sommo trovano un “riflesso” o un “riscatto” nella contemporaneità, aprendo a riflessioni, immagini, rimandi sul nostro tempo. Da quelle terzine, non lette ma proiettate in video, altre parole emergono dal vivo: passaggi sui nostri “inferni” e “paradisi”, sui nostri “fantasmi” e “sogni”, riverberi del quotidiano, dell’umano, del divino. Piccole parentesi che scaturiscono a partire dal verbo di Dante, che incurante del tempo, è vivo, vibrante e portatore di significati tutt’oggi. L’immagine è data da una selezione frammentata da silent movie del 1911: “L’Inferno”, regia di Francesco Bertolini, Giuseppe De Liguoro e Adolfo Padovan. Il film prodotto da Saffi-Comerio Milano Films, pellicola di travolgente potenza comunicativa, è composto da 54 scene, e narra con fedeltà tutta la Prima Cantica della Divina Commedia, con una serie di quadri animati, ispirati alle illustrazioni immaginifiche di Gustave Doré (1832- 1838). Questo crossing-over continuo di musica, parola e visioni andrà a formare un flusso di coscienza espressivo unico. Una narrazione multimediale dove ogni linguaggio attraversa e contamina l’altro
